03 Giu Schiara, Bosconero e Spiz di Mezzodì
Le montagne che andremo a visitare oggi rientrano in gran parte nel territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Il gruppo della Schiara è l’ultimo, tra quelli trattati, che s’affaccia direttamente sulla Val Belluna
La Val Cordevole delimita il confine occidentale di questi monti.
Quando la si percorre in automobile, tra Sedico e Agordo non si riesce a comprenderne le vere dimensioni.
Grossi dossi boscosi limitano la visuale nascondendo le pareti rocciose, eppure proprio in questa valle c’è una delle montagne più imponenti di tutte le Dolomiti.
Per poterla ammirare occorre però salire di quota, su sentieri che richiedono passo fermo e assenza di vertigini. Lungo l’avvicinamento si può apprezzare la reale grandezza delle valli laterali e della stessa Val Cordevole, inimmaginabile dal basso…
…e infine appare il Burèl (abisso in bellunese) una delle pareti più alte di tutte le Dolomiti.
L’altezza di questa cima non è rilevante (2281 metri s.l.m.) però la parete sprofonda nella val di Piero per 1400metri come poche altre nelle Dolomiti. Solamente l’Agner e le Pale di San Lucano reggono il confronto
Qualunque via si scelga di percorrere, questa montagna appare quasi improvvisamente, dominando totalmente la scena:
finchè non si torna nel fondovalle ci si sente continuamente osservati…
Lo sbocco delle vallate in sinistra idrografica del Cordevole è angusto e termina spesso con spettacolari cascate…
…mentre verso il Burèl le stesse valli s’allargano, chiuse infine da grandiosi anfiteatri:
quando ci si muove in questi luoghi s’incontrano cenge vertiginose alternate a prati e pianori nel bosco, una varietà e vastità di ambienti che colpisce ancor di più perchè assolutamente non intuibile dal fondovalle…
…spazi e panorami che non t’aspetti: ecco il fascino di queste montagne.
Il Burèl e le sue valli non sono altro che una piccola parte del gruppo della Schiara.
Il versante meridionale, ben visibile da Belluno è un insieme articolato di pareti rocciose…
…e anche il versante opposto mantiene i connotati Dolomitici.
Con la vicina Talvena forma un contrasto di roccia e prati :
una diversità che è la caratteristica principale delle montagne del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi…
…in particolare di quelle affacciate alla Val Belluna.
La valle del Piave delimita i confini orientali del gruppo della Schiara.
Da Ponte nelle Alpi andiamo in direzione Longarone per girare subito a sinistra, entrando in una valle grandiosa…
…la percorreremo fino a Forno di Zoldo, dove troviamo il gruppo del Bosconero, in sinistra idrografica del torrente Maè, principale corso d’acqua della Val Zoldana, affluente del Piave in cui si immette all’altezza di Longarone
Delimitate a nord da Forcella Cibiana queste montagne si trovano appena fuori dai confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
L’aspetto per me più affascinante delle Dolomiti del Bosconero è che “non sono quello che sembrano”, nonostante siano chiaramente visibili dalle strade di fondovalle e dai paesi… 🙂
Pareti a prima vista compatte…
… sono in realtà staccate l’una dall’altra…
…solo particolari condizioni di luce e prospettive dall’alto svelano valloni, pareti, cenge…
…e tanto più si osservano queste montagne e ci si lascia attrarre dai loro particolari…
…tanto più cresce il desiderio di andare a vedere questi dettagli da vicino.
Forse, rispetto alla Schiara i panorami sono più “a portata di mano”:
queste montagne svettano libere da contrafforti e già appaiono in tutta la loro bellezza dai fondovalle della Val Zoldana e del Cadore…
…ma è quando si va ad ammirarle più da vicino che rivelano i panorami più inaspettati e grandiosi proprio per la loro morfologia articolata tanto da non sfigurare assolutamente con altri gruppi Dolomitici più noti e conosciuti.
Restiamo in Val Zoldana e, da Forno di Zoldo spostiamoci ora in destra idrografica del torrente Maè…
…e andiamo a visitare il gruppo degli Spiz di Mezzodì.
Siamo rientrati nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi…
Gli Spiz di Mezzodì non sono molto estesi e si sviluppano soprattutto in verticale…
… gli spazi pianeggianti quassù non sono molto frequenti…
…e la natura deve di conseguenza adattarsi.
Sono per me i monti dei larici, che crescono non appena la verticalità s’attenua, sui pochi prati e pianori disponibili…
…sono ripiani che, quando li incontri, invogliano alla sosta. 🙂
Nella prevalente dimensione verticale degli Spiz di Mezzodì potersi distendere e magari contemplare le stelle è un’occasione che, quando si presenta, non si deve assolutamente rifiutare! 🙂
Di altre montagne li vicino si potrebbe ancora parlare…
…ma per ora fermiamoci qui!
Ci vediamo alle prossime:
le Dolomiti d’oltre Piave! 🙂
Paolo
Paolo Colombera
Agostino Venturini
Posted at 11:09h, 03 GiugnoGrazie Paolo di condividere con noi le tue sempre splendide foto. Sani.
giorgio madinelli
Posted at 18:52h, 03 GiugnoOttimo il taglio da guida turistica che illustra dall’aereo i monti in basso: l’hai fatto apposta per la tua nota competizione con i fotografi volanti.
Attendo la prossima: peccato che ti mancano le dolomie più occidentali!
federico
Posted at 09:56h, 10 Giugnobravissimo Paolo sono a dir poco fantastiche , riesci sempre ad emozionarmi con le tue foto grazie mille
Gianpaolo Zanella
Posted at 12:11h, 06 NovembreBellissima descrizione, Paolo! 🙂
Paolo Azzalin
Posted at 15:58h, 06 AprileGrazie per foto, commenti e descrizioni, con i nomi delle cime.. rarità trovare tutti questi dettagli assieme!
Paolo Colombera
Posted at 10:59h, 08 GiugnoGrazie mille!
Giacomin Etttore
Posted at 21:35h, 19 Aprilebellissima esposizione di una zona dolomitica poco conosciuta perchè selvaggia e con sentieri “verticali”. Complimenti ancora
Paolo Colombera
Posted at 10:58h, 08 GiugnoGrazie mille!