10 Giu Col Nudo, Preti e Duranno, Cridola, Monfalconi e Spalti di Toro
Benvenuti a questo terzo appuntamento, dedicato alle montagne che si elevano in sinistra idrografica del fiume Piave
Andremo a visitare un territorio complesso, che ricade in gran parte in Friuli Venezia Giulia.
Giorgio Madinelli, appassionato frequentatore di queste montagne le definisce “Dolomiti e Prealpi di destra Tagliamento“, per chi volesse sapere le ragioni qui sotto è consultabile il link
Anche se condivido la sua analisi ho preferito lasciare la denominazione “ufficiale”.
E’ sicuramente uno dei gruppi più estesi delle intere Dolomiti.
Andremo a visitare la parte più occidentale di queste montagne, al confine con il Veneto
Venendo da Belluno, all’altezza di Longarone si sale a destra verso il lago e la diga del Vajont, tristemente famosi la terrificante ondata che il 9 ottobre 1963 spazzò via Longarone e i paesi limitrofi.
Superata la diga, all’altezza di Erto, guardando verso sud, s’incontra la prima grande montagna
E’ il Col Nudo, detto anche Col Briè o anche Magòr
E’ la montagna più alta delle Prealpi Venete:
d’aspetto mansueto nel lato rivolto verso l’Alpago si mostra decisamente più maestoso verso la val Vajont.
Il viaggio sulle Dolomiti d’oltre Piave parte da qui.
Al contrario delle montagne del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi di cui ho parlato in precedenza, in questo caso la vastità e la severità degli ambienti si percepisce già percorrendo le strade di fondovalle a piedi o con l’automobile…
L”emozione che si prova vedendo questi panorami non è quindi inaspettata ma nasce dalla consapevolezza di visitare luoghi che si presentano affascinanti fin dai primi passi.
Dal lago del Vajont scendiamo a Cimolais
e inoltriamoci in una valle grandiosa che si estende verso nord nord-est per quasi una ventina di chilometri.
E’ la val Cimoliana che, assieme alla parallela val Settimana (che s’imbocca dal paese di Claut), rappresenta l’avvicinamento preferito (spesso obbligatorio) per le montagne che le circondano…
…le separano cime impegnative e poco note al turismo di massa…
…che fanno da spartiacque tra queste due valli rendendo spesso difficoltoso il valico dall’una all’altra.
In destra idrografica del torrente Cimoliana, che percorre l’omonima valle incontriamo la cima più alta delle Dolomiti d’oltre Piave
E’ la cima dei Preti che, con il vicino Duranno, simostrano imponenti da ogni versante li si guardi.
Quando si sale su queste cime la cosa che s’apprezza maggiormente è il silenzio tanto è la distanza dei culmini rispetto al fondovalle.
In poche altre zone delle Dolomiti si può “ascoltare” un’ assenza di suoni così piena e durevole nel tempo.
La cima dei Preti è solo il vertice di una lunghissima cresta di cui si comprendono le reali dimensioni…
…solamente allontanandosi un pò perchè se si è troppo vicini è talmente vasta da non poterla vedere
interamente.
La val Cimoliana è famosa soprattutto per il Campanile di Val Montanaia, che fa parte del gruppo degli Spalti di Toro
… è una celebre architettura Dolomitica…
…ma non è la sola ad essere esteticamente attraente 🙂
Gli Spalti di Toro sono un labirinto di guglie e torri.
Queste montagne s’affacciano sul Cadore
e dalle cime è spesso visibile il lago di Centro Cadore, importante riserva idrica del Bellunese
Dalle cime degli Spalti di Toro lo sguardo si spinge spesso lontano, senza impedimenti…
Rispetto al gruppo della cima dei Preti e del Duranno sono molto più articolati
Il versante Cadorino è’ tutta una successione di torri e forcelle di simile altezza…
…molto spettacolari soprattutto al tramonto
quando l’Enrosadira colora queste montagne ben visibili da Domegge e Calalzo di Cadore.
Verso il Friuli invece…nessun paese, anche se in questa foto dovete fidarvi perchè il fondovalle è nascosto dal mare di nuvole 🙂
Gli Spalti di Toro formano, con i Monfalconi, quasi un un’unico gruppo, prima però di passare ai secondi…
visitiamo il gruppo del Cridola…
…il più settentrionale dei gruppi trattati.
Anche qui dominano ghiaioni, torri friabili e strette forcelle…
Cridola, Monfalconi e Spalti di Toro sono per me legati tra loro…
…spesso è necessario andare sulla cima di un gruppo per comprendere al meglio la morfologia dell’altro…
…è una varietà di ambienti che queste foto descrivono solo parzialmente perchè, ad ogni passo, s’incontrano nuove torri e forcelle.
La bellezza di questi luoghi sta soprattutto nel silenzio che spesso li avvolge. Come per il gruppo Preti Duranno, ai piedi di queste montagne si estendono valli poco o per nulla antropizzate.
Per finire questa rassegna si conclude con il gruppo dei Monfalconi…
…che comunque avete già in parte visto nelle precedenti foto perchè è difficile riuscire a fotografare un gruppo evitando di far rientrare nell’inquadratura anche un altro 🙂
Tutte queste montagne (ad eccezione di quelle del gruppo del Col Nudo) rientrano nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.
Quando desidero vivere dei momenti lontano dai rumori che richiamano la vita quotidiana vengo in questi luoghi…
…dove la vastità dell’ambiente permette di percorrere giornate di sentieri immersi nel silenzio e circondati da paesaggi sempre nuovi.
Ciò che avete visto in questa pagina è solamente una piccola parte delle crode che si elevano in sinistra idrografica del Piave.
Ho voluto rendere omaggio alla parte “più Dolomitica” di queste montagne…
…ben sapendo di escluderne altre, come il gruppo del Pramaggiore, del Raut- Resettum o quello delle Caserine – Cornaget…
… ma questa pagina non ha la pretesa d’essere una monografia sulle Dolomiti d’oltre Piave 🙂
..quindi per ora fermiamoci qui 🙂
e salutiamo queste montagne.
Arrivederci al prossimo articolo…
…dedicato ai gruppi dell’Antelao, del Sorapiss e delle Marmarole 🙂
Paolo Colombera
Diego Cuzzolin
Posted at 16:34h, 11 GiugnoCiao Paolo,
Finalmente sono riuscito a prendermi un po’ di tempo per leggermi bene i tuoi articoli… Una boccata d’aria pura e gioia x li occhi! Apprezzò in particolare la naturalità degli scatti e la voglia che hai di condividere le sensazioni che trovi davanti a questi spettacoli… Complimenti!!!
Diego
Lorenzo
Posted at 14:01h, 11 Agostoti sei accorto che nella foto “Sopra il mare di nuvole” hai fotografato uno spettro di brocken?
gran belle foto comunque, bravo